THE PERIPHERIES: Mechanical Reproductions
Scritto da Redazione Radio Flyweb il 21 Marzo 2025
The Peripheries annunciano l’uscita del loro primo album, Mechanical Reproductions, per l’etichetta Three Hands Records, mettendo in mostra la loro tipica combinazione di melodie e ritmi influenzati dall’epoca post-punk, come Colder than your smile e Murmansk. L’album comprende brani dalle sonorità eterogenee, come il duetto per pianoforte e voce, A shadow passing over, il dreampop illuminato di Mr Xanax e l’epico minimal-goth di Jurmala.
Mechanical Reproductions segna l’arrivo dei Peripheries sulla scena alternativa con un manifesto musicale che ravviva il significato autentico della new wave. Insistendo sulla presenza fisica sul campo, il gruppo mette in primo piano melodie memorabili e composizioni raffinate che smorzano il massimalismo riduttivo della darkwave. Imprevedibili e eclettici, The Peripheries offrono un’alternativa liberatoria alla tirannia del techno-feudalismo.

BIO
La formazione: Claudio ‘Udo’ Bianconi (basso), John ‘Arnar’ Johnson (chitarra, tastiera, voce), Sabina ‘Morgana’ Morgagni (batteria), Carlo ‘Wiz’ Rossi(voce), Flaminia Samperi (tastiere, voce).
I brani sono frutto della fantasia di John Johnson, alias Arnar Arvesson, già chitarra e voce della formazione inglese “Cody”, tre album alle spalle con la casa discografica londinese Shinkansen (erede della mitica Sarah Records).
The Peripheries suonano una New Wave non nostalgica, influenzata dal ‘Dark’ classico dei primi anni ’80 (The Cure di Faith e Pornography, Joy Division, i Human League di Being Boiled, Numan, Sisters of Mercy, Bauhaus e Siouxsie). Composizioni accessibili con accenni agli sperimentalismi della scena alternative: dal Shoegaze classico dei Cocteau Twins, dall’electro-dance degli LCD Soundsystem al rumorismo dei Swans e la nitidezza digitale degli XX, fino alla Darkwave post-sovietica dei Molčat Doma, abbinate a una produzione iper-contemporanea.
Queste influenze poliedriche confluiscono in un repertorio di earworms avvincenti come Pigalle o Ceuta e brani commoventi come Pesach e Jūrmala, canzoni capaci di far ballare, cantare e riflettere, a volte nello stesso istante.