LITTLE PIECES OF MARMELADE: “OLOGENESI” il nuovo album prodotto da Manuel Agnelli
Written by Redazione Radio Flyweb on 10 Ottobre 2022
Esce
“OLOGENESI” (Vertigo/Believe), il nuovo album dei LITTLE PIECES OF MARMELADE prodotto da Manuel Agnelli, disponibile in CD, VINILE e in DIGITALE.
Da oggi online il video di “CANZONE 10” visibile al seguente link: https://youtu.be/4BY_oGmiK6U.
“OLOGENESI” è il secondo album in studio della band italiana più ‘noise’ degli ultimi 20 anni! Inizia a prendere forma nell’inverno 2021: DD (voce e batteria) e Frankie (chitarre) dopo ore e ore passate nel loro studio di Filottrano (AN) impegnati in infinite session, iniziano la scrittura del disco ponendosi un obiettivo fondamentale: sperimentare per trovare un suono che li portasse esattamente lì dove volevano andare.
Quello che cercano è lontano dall’essere il suono HI-FI delle produzioni professionali e patinate e puntano su un suono sporco, istintivo e personale.
«Abbiamo iniziato registrando groove di batteria e riff di chitarra. Li abbiamo composti e poi scomposti per poi ricomporli, cuciti per poi scucirli e venire a un dunque incollandoci sopra la linea vocale. Ci siamo divertiti un sacco a testare e collaudare nuove soluzioni creando i brani, incidendo fin da subito le nostre idee» affermano i LPOM.
La loro è un’estetica anti-estetica, anti-‘pettinata’, anti-‘vestito-bene’.
Una genesi ‘casalinga’ che viaggia quindi su due binari: quello di una accurata e scrupolosa ricerca del suono e l’assoluta libertà e istintività dal punto di vista della scrittura. Tant’è che i titoli dei brani mantengono l’ordine cronologico in cui i brani sono stati scritti.
Un’altra sfida per la band è stata quella di scrivere testi in italiano. Una sfida che, come dicono loro stessi, all’inizio li ha messi molto in difficoltà. Superato un primo periodo di smarrimento DD è però riuscito a sposare lingua e linguaggio con la musica.
Suoni sporchi e urla primordiali, suoni asciutti e voce tagliente, registri psichedelici su voci sghembe: tutto amalgamato da un linguaggio schietto, crudo e spesso provocatorio.
«Uscire dalla scatola magica della tv e ritrovarsi nel bel mezzo di una pandemia mondiale ci ha segnato. Quando finalmente potevamo correre, siamo rimasti fermi, come tutti. Senza soldi, ovviamente. Tra le due ondate, un tour. E se sei in giro scrivi poco. Quando siamo rientrati a casa volevamo solo scrivere e buttare fuori questo senso di oppressione» dichiarano i LPOM.
Ed è proprio questo senso di ‘oppressione/repressione’ a fare da fil rouge semantico. «Quel che abbiamo ottenuto con questo album è la nostra risposta a un tempo storico stagnante. È fresco perché vuole essere un disco innanzitutto liberatorio».
A dicembre 2021 il disco è praticamente pronto e i due spediscono il materiale a Manuel Agnelli proprio il giorno di Capodanno. La risposta non tarda ad arrivare. Il primo gennaio Agnelli scrive alla band, entusiasta.
«Ci siamo trovati con Manuel e Guido Andreani a febbraio all’Isola Studio di Milano e siamo partiti proprio dai provini che avevamo registrato a Filottrano. Manuel è stato fondamentale, ha riordinato il nostro caos e ci ha incoraggiati a proseguire sulla nostra strada. Abbiamo registrato di nuovo le voci e qualche altro brano rifacendoci ai suoni dei nostri file. Guido ha tradotto subito quello che sia noi che Manuel avevamo in mente» raccontano i LPOM.
Se non li conoscessimo diremmo che i Beastie Boys sono tornati per entrare in una sorta di Distortland psichedelica in cui un caotico delirio noise si sposa con mood più delicati e groove assolutamente contemporanei.