LENNON KELLY in tour da marzo
Scritto da Redazione Radio Flyweb il 16 Gennaio 2018
Con “Malanotte” , i sette componenti della band, da sempre uniti dalla passione per la musica folk , portano le melodie irlandesi a fondersi con il punk e con il rock , aggiungendo a jigs e reels sfumature elettriche e graffianti su testi in stile cantautorale, diretti e rabbiosi.
L’espressione Malanotte è tratta da un’antica leggenda ambientata sulle sponde del Rubicone.
Il disco è una raccolta di storie , stati d’animo ed esperienze , apparentemente disconnesse tra loro, ma legate indissolubilmente da un filo tenace di intenti.
Racconta di spiriti in terra di Romagna, di un guerriero caduto in tempi ormai persi minacciato dai lupi e dalla natura ostile, di pirati e capitani alle prese con navi prossime ad affondare e di folletti che popolano verdi brughiere. Omaggia J. R. R. Tolkien e ci fa trovare rifugio nel castello di un piccolo paese di collina.
Storie magiche e universali che abbracciano la tradizione , ma che allo stesso tempo, non distolgono mai lo sguardo dai paradossi della nostra società e ne sanno afferrare sapientemente le contraddizioni.
In questi tempi caotici i Lennon Kelly ci chiedono di fermarci ad ascoltare, offrendoci un resoconto del loro modo di interpretare la vita e una genuina soluzione all’impazienza e alla frenesia quotidiana.
La meta del viaggio è un futuro semplicemente sereno. Crescere e maturare senza perdere quella vena fanciullesca che rende il percorso sempre positivo e mai tentato dalla noia.
Con “Malanotte” la famiglia dei Lennon Kelly, formata da due fratelli, tre cugini e due amici di vecchissima data, sottolinea ancora una volta il forte legame con la propria terra, i propri luoghi e le tradizioni che animano la Romagna , perchè abbandonare le fiabe significherebbe privarsi della palestra per esercitare le inquietudini, paure e timori e procedere a mani nude verso l’ignoto.
Con l’uscita dell’Ep, la band romagnola allarga i suoi confini, portando il proprio sound (così come la mancanza di sobrietà) in tutta Italia, partecipando a festival come “Irlanda in festa” e condividendo i primi palchi importanti con diverse band, tra cui Flatfoot 56, Bandabardò, Nomadi, Cisco, ecc..
Nel 2014 i Lennon Kelly registrano una rivisitazione in chiave punk rock di Galway girl, del celebre cantautore statunitense Steve Earle, brano che consentirà alla band di partecipare ad uno dei più importanti festival a livello nazionale ed europeo, il “Rock in Idro”, a fianco di gruppi come Pogues, Ska-P, Gogol Bordello, Pennywise, Millencolin e Snuff.
Continua così il tour in giro per l’Italia dove la band propone, oltre ai propri brani, arrangiamenti in chiave elettrica di canzoni popolari irlandesi.
Testi e musiche nuovi, nati durante il tour, riportano i Lennon Kelly in studio di registrazione nel Gennaio del 2015, alla Indiebox Music Hall. Ne nasce il primo vero e proprio album: “Lunga vita al re”, pubblicato a Marzo 2015 da Indiebox 360°. Dalle sue 10 tracce viene estratto il primo singolo Sangue e sale, accompagnato da un videoclip, per il quale la band vede la collaborazione ai flauti di Francesco D’aniello dei Modena City Ramblers, collaborazione che si ritrova anche nel brano Tra orizzonti e cantine e nella poesia messa in musica La morte di Corbari (scritta da Giuseppe Bartoli). Dell’album fa parte anche il brano Un marinèri imbarigh a e Ziznatic (Un marinaio ubriaco a Cesenatico), riadattamento del classico “Drunken sailor”, interamente scritto e cantato in dialetto romagnolo e riadattato da Mino Savadori.
Ha così inizio un altro tour, che vede i Lennon Kelly nuovamente in giro per l’Italia e non solo. Il 2015 porterà infatti la band a suonare oltre i confini dello stivale, con diverse date in Svizzera e due concerti in Germania, prima allo storico locale S.O.36 di Berlino insieme a 99 Posse e Banda Bassotti, e in seguito al Knust di Amburgo per la festa del gemellaggio tra le tifoserie delle squadre di calcio di Celtic Glasgow e St. Pauli.
E proprio la passione per il calcio porta la band a registrare, nel 2016, Siamo ancora qua, inno punk che declama l’amore per lo sport, per la Romagna e per il Cesena. Il brano, registrato con la collaborazione del Coordinamento Clubs Cesena e del collettivo Curva Mare, è trasmesso nello stadio di casa per l’intera stagione calcistica e i suoi proventi sono interamente devoluti alla ricerca contro la SLA.