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I colori dell’estate 2020

Scritto da il 25 Giugno 2020

Che estate sarà, quella del 2020? La passeremo davvero fra termoscanner, plexiglass e mascherine? Avremo occasione di goderci un concerto sotto le stelle con una birra in mano? Ci sarà spazio per i tormentoni estivi? Non lo sappiamo. Però, in questo clima di incertezza, noi andiamo avanti per la nostra strada e, come da tradizione, vi proponiamo una nostra playlist per accompagnare la stagione appena iniziata.
TRACK-LIST

Ubba + Bond – Girasoli olandesi

In un mondo ideale, uno dei potenziali tormentoni dell’estate.

PopForZombie – Antartide

Pop d’autore confezionato con intelligenza e tanta voglia di raccontarsi.

Maree – Versilia

L’energia del rock, l’immediatezza dell’indie e l’approccio narrativo della canzone d’autore.

 

Psicologi – Amici

Avere vent’anni nel 2020. Fra trap, indie e urgenza generazionale.

 

Ritmo Tribale – Milano Muori

Un monumento del rock anni ’90, con la rabbia e l’inquietudine di sempre.

 

Guignol – Notte di fine luglio

Un brano evocativo, fra rock notturno e canzone d’autore.

Houdini Righini – Hikikomori

Una via alternativa, moderna e per niente convenzionale al pop d’autore.

Mostro – Britney nel 2007

Una scarica di energia e rabbia. Quando il rap si sporca con il rock.

Zagreb – Cuori terminali

Rock alternativo con i piedi negli anni ’90 e gli occhi aperti sul mondo di oggi.

John Qualcosa – 15 Milion Merits

Folk crepuscolare nel senso più intimo e americano del termine.

Ognibene – L’amore coi robot

Una riflessione sul presente e il futuro in una canzone pop di tre minuti.

 

Murubutu + Claver Gold – Minosse

L’inferno di Dante diventa l’alibi per parlare di drammi contemporanei in modo moderno.

Chiaradia – Rebibbia

La musica non smette di essere l’occasione per raccontare storie importanti.

 

Dente – Anche se non voglio

Uno dei precursori dell’attuale scena indie ritorna con garbo e delicatezza.

Fabio Cinti – Giorni tutti uguali

Raffinatezza pop.

 

Lucia Manca – Come un’onda

Il punto d’incontro fra il pop degli anni ’60 e quello del 2020.

Il silenzio delle vergini – Non ho più paura

Post rock, ombre notturne e suggestioni cinematografiche.


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