ERICA MOU PRESENTA “ANIMALS” IL SUO NUOVO VIDEO
Scritto da Redazione Radio Flyweb il 16 Giugno 2022
In questa intervista parliamo di , “Animals”, il nuovo singolo e video di ERICA MOU, estratto dall’ultimo disco “Nature”.
Artista poliedrica, a proprio agio sul palco così come su un set cinematografico: è apparsa nel film Figli (2020) di Mattia Torre, commedia con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, e in Quo vado (2016) di Checco Zalone, oltre ad aver realizzato il brano “Dove cadono i fulmini”, canzone scelta da Rocco Papaleo come colonna sonora del suo film Una piccola impresa meridionale per cui Erica ottiene una nomination ai David di Donatello 2014.
In oltre dieci anni di carriera Erica Mou ha all’attivo sei album, una partecipazione al Festival di Sanremo (2012) nella sezione Giovani, in cui si classifica seconda, vincendo il premio della critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv, moltissime collaborazioni di prestigio e centinaia e centinaia di concerti in tutta Europa, dove ha calcato grandi palchi come quello del Primo Maggio di Roma, dell’Heineken Jammin’ Festival, del Wind Music Awards e dello Sziget, realizzando anche aperture ad artisti come Paolo Nutini, Patti Smith e Suzanne Vega.
ERICA MOU PARLA DEL SINGOLO “ANIMALS”
Animals, una danza di corteggiamento, il desiderio di incontrare l’altro come in un rito tribale in cui si è allo stesso tempo cacciatori e prede.
Ho scritto questa canzone al ritorno da una serata in discoteca a Londra, dove abitavo, ed è per questo che l’italiano e l’inglese si alternano nel testo. Mi sono fatta ispirare dagli uomini che osservavo intorno a me nel club, ragion per cui il brano si chiama appunto… Animals!
L’idea della caccia e dell’inseguimento è suggerita anche dalla musica che si struttura tutta intorno a un riff di chitarra.
“ANIMALS” – IL VIDEOCLIP
Nel videoclip abbiamo voluto raccontare in modo reale e metaforico il rapporto tra individui che con le loro differenze convivono a volte a fatica sul nostro pianeta, uno dei temi portanti di tutto l’album Nature, nella convinzione che ciò che di noi mostriamo quotidianamente agli altri sia solo una piccola parte, la più superficiale, la meno complessa. Il confine tra preda e cacciatore si confonde, si perde, si rovescia, si annulla.
Al regista Giacomo Citro sono inconsciamente balzati nelle immagini richiami a scene, atmosfere e colori di film di Tarantino ma ancor più le “visioni paranormali” alla Lynch di Twin Peaks, storie che hanno affascinato e turbato diverse generazioni e che sono parte della nostra sensibilità proprio come quegli angoli inediti nel carattere che cerchiamo, senza troppo successo, di nascondere.
Le location e gli oggetti presenti nel video sono stati elementi fondamentali della mia adolescenza, dalla macchina appartenuta al mio primo fidanzato al salotto di casa di mia nonna, dalle maschere di animali usate col teatro scolastico alle strade della mia città natale, pezzi di quel momento della vita in cui ho cominciato a interrogarmi sulla mia identità e sulla relazione con gli altri e che perfettamente si sposano con i vestiti senza tempo di Antonio Marras.