DOH DAT
Scritto da Redazione Radio Flyweb il 14 Dicembre 2018
La scrittrice Agota Kristof diceva che amava scrivere delle storie vere ma, ad un certo punto, la storia diventava insopportabile per la sua verità e allora era costretta a cambiarla. A quel punto abbelliva tutto, non più narrando le cose come erano accadute, ma come avrebbe voluto che accadessero.
Alessandra Perna (scrittrice, musicista, bassista/cantante dei LUMINAL) sa cosa vuol dire. Tutto dovrebbe essere migliore è la storia che racconta il suo ultimo anno e mezzo di vita, un anno difficile, fatto di cambiamenti e malattie psichiatriche, debolezza e coraggio, un anno dove tutto cambia improvvisamente senza che esistano i mezzi per sopportare o arginare questo cambiamento potente e rumoroso.
L’unica cosa da fare è elaborare la realtà attraverso lo strumento della verità. L’unica cosa che riesce a fare è scrivere, quando può alzarsi dal letto, riportare alcune situazioni – immaginate e reali – che pian piano la fanno andare avanti in questa evoluzione.
33 racconti come 33 canzoni a 33 giri, che tentano la via della saggezza senza tempo, scavando nella fragilità per trovare un varco nella quotidianità, perché tutto dovrebbe essere migliore.
Alessandra e Francesco Carlucci (compositore, polistrumentista e deus ex machina degli STEARICA) esplorano da anni, in parallelo, le infinite possibilità della musica e della scrittura. Francesco decide che per questo libro ci vuole una colonna sonora: nasce così DOH DAT.
Non è un concerto, non è una performance, non è uno spettacolo teatrale. DOH DAT è un progetto multimediale in cui vengono abbattuti i confini di genere tra linguaggi artistici differenti. L’orizzonte è ampio ed è così che il Racconto si fa Musica e, grazie all’incontro con il giovane regista Gabriele Bertotti, diventa Cinema.
Il progetto esordisce ufficialmente sabato 15 dicembre 2018 a Milano presso lo Slam-X di Marco Philopat, autentico pezzo di storia della controcultura nel nostro Paese. L’appuntamento è, inoltre, l’occasione per presentare il primo di una serie di cortometraggi girati da Bertotti che sintetizzano l’interazione tra le menti dei tre artisti.