C’MON TIGRE IN USCITA IL 6 DICEMBRE L’ALBUM
Scritto da Redazione Radio Flyweb il 22 Novembre 2024
C’mon Tigre annuncia la pubblicazione dell’album “Instrumental Ensemble – Soundtrack For Imaginary Movie Vol 1”, disponibile dal 6 dicembre 2024, colonna sonora di un film inesistente: un progetto di musica strumentale che propone un approccio innovativo alla produzione cinematografica, rovesciando il paradigma produttivo e proponendo lo sviluppo dell’aspetto emotivo di un film a partire dalla musica, prima di qualsiasi componente visiva.
C’mon Tigre – Instrumental Ensemble è il side project del duo C’mon Tigre, che in questa occasione cambia nome per includere altri musicisti già nella fase di scrittura iniziale dei brani: Mirko Cisilino, Marco Frattini, Pasquale Mirra e Beppe Scardino, coinvolti nel collettivo da molti anni ma in questo progetto specifico a fianco del duo come compositori. C’mon Tigre assume quindi il ruolo anche di direttore artistico, ideando il concept, guidando tutte le fasi di scrittura e composizione.
Il punto di partenza è una storia originale scritta in collaborazione con un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Large Language Model) propriamente allenato e istruito su contenuti e stile, analizzando scritti di C’mon Tigre e di Raymond Carver, scelto per il suo stile asciutto e descrittivo, focalizzato sui fatti più che sulle emozioni. Dopo alcune fasi di riscrittura e modifiche, il collettivo C’mon Tigre – Instrumental Ensemble ha quindi composto una colonna sonora originale, a partire dal contenuto generato. In questo modo, la musica diventa il nucleo emotivo dell’opera, in un processo che supera l’approccio tradizionale: la colonna sonora nasce da una sceneggiatura descrittiva, anziché dalle riprese, e guida l’emotività di una potenziale futura produzione visiva. Un cambio di prospettiva nella ricerca di un nuovo equilibrio tra la creatività umana e l’intelligenza artificiale, per riflettere sulla realtà futura che ci attende.
“La nostra è principalmente una provocazione artistica, un invito a guardare le cose da punti di vista differenti, potrebbe tuttavia concretizzarsi in un modus operandi differente portando nuovi stimoli, scardinando un metodo di produzione che forse, alla luce di tutti questi cambiamenti rivoluzionari inerenti allo sviluppo tecnologico, non può essere considerato l’unico.” spiega C’mon Tigre. La sua perfetta conclusione sarebbe quella di vedere poi il film realizzato, e che le musiche facessero da amplificatore accompagnando il lavoro registico, che dovrà calibrarsi sulla base alla narrazione musicale già esistente.”
Attivo dal 2014, C’mon Tigre è un duo che incarna l’anima creativa da cui prende forma l’omonimo collettivo, composto da musicisti che condividono la passione di spingersi oltre i confini del suono e del genere. Il suo approccio sperimentale, caratterizzato da ritmi ipnotici, melodie avvolgenti e arrangiamenti ricchi e dinamici, ha conquistato un pubblico sempre più ampio e appassionato. Con tre dischi apprezzati dalla critica specializzata, C’mon Tigre pubblica il 23 novembre 2023 “Habitat”, un album che racchiude perfettamente la sua essenza, un collettivo dal respiro internazionale in cui musica e arti visive si influenzano costantemente.
Con “Instrumental Ensemble – Soundtrack For Imaginary Movie Vol 1” C’mon Tigre inaugura un nuovo capitolo artistico, esplorando orizzonti inediti: primo di una serie di album dedicati a film immaginari, l’album sarà disponibile in doppio vinile, realizzato con materiali riciclati, promosso e distribuito in digitale e fisico in tutto il mondo, sempre accompagnato dagli scritti di riferimento, per un’esperienza d’ascolto e lettura simultanea.
INSTRUMENTAL ENSEMBLE – SOUNDTRACK FOR IMAGINARY MOVIE VOL 1, DESCRIZIONE
Le 23 tracce di “Instrumental Ensemble – Soundtrack For Imaginary Movie Vol 1” dipingono altrettante scene ambientate nelle città di Tokyo, New York, Lagos, Rio de Janeiro, raccontando le emozioni di quattro personaggi in bilico tra sfide personali e l’incontro con la tecnologia avanzata: HARUKA TAKAHASHI, una ballerina che affronta la fine della sua carriera a causa di un infortunio e la difficoltà di adattarsi a una protesi robotica, MATEO RAMIREZ, un emigrato messicano che si ritrova bloccato senza identità per un errore di sistema che ha cancellato i suoi documenti, AMARA DIALLO, ricercatrice ambientale che, dopo aver creato un robot per raccogliere plastica dal mare, si ritrova a confrontarsi con la frustrazione e l’incapacità di cambiare un sistema che sembra non voler ascoltare, MIGUEL SILVA, un insegnante di scuola elementare nelle favelas che, dopo la chiusura della scuola, si impegna nella creazione di un centro comunitario per offrire un’alternativa sicura ai giovani del quartiere.
Quattro storie, quattro esistenze, quattro città. Lontane fra di loro, ma allo stesso tempo estremamente vicine. Quattro persone che cercano un nuovo inizio, che hanno pezzi di vita da rimettere insieme. Tra loro e il mondo ci sono modelli predittivi, reti neurali che influenzano ogni scelta, a volte quasi senza che se ne accorgano. I processi automatizzati intervengono, spingono o rallentano, trasformano percorsi in modi sottili. Nessun giudizio, solo realtà che si intrecciano. Le città – Tokyo, New York, Lagos e Rio de Janeiro – sono lì, vivide e incombenti. Non si fanno da parte, si impongono. Il film le osserva per quello che sono, così come fa con queste vite che procedono, giorno dopo giorno. Le storie si mostrano senza abbellimenti, in un realismo che privilegia i dettagli necessari. Non ci sono risposte facili, solo la spinta ad andare avanti, ognuno a suo modo.